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Altro che social network. Google entra nel bagno di casa per occuparsi della nostra salute

E’ un brevetto ma di solito è proprio dai brevetti che si intuiscono pezzi distopici del nostro futuro. Il 4 gennaio Google ha depositato la domanda di brevetto di un sistema che prevede sensori applicati nello specchio del bagno. L’idea è quella di acquisire dati che riguardano possibili patologie cardiovascolari monitorando l’aspetto fisico di un paziente. Come ad esempio i cambiamenti di colore della pelle che possono riflettere alcune dinamiche del flusso sanguigno (”emodinamica”) e che sono indicative della salute cardiovascolare. Come si intuisce queste informazioni potranno essere incrociate con quello che sanno di noi altri hardware e software di Google, come ad esempio gli occhiali Google Glass, i telefoni Android, i termostati intelligenti (Nest) o gli speaker casalinghi come Google Home (da poche ore nei negozi). Diciamo che sono loro i soggetti a cui guarderà il sistema della sanità pubblica (e privata) quando saranno chiare le potenzialità dell’applicazione dell’intelligenza artificiale per rendere automatiche alcune operazioni o per analizzare in chiave diagnostica i dati dei pazienti. A quel punto lo specchio-dottore, il telefonino-infermiere e tutto quel mondo di applicazioni che monitorano il quotidiano dell’individuo saranno strumenti di prevenzione capaci di dialogare con l’analisi delle patologie cliniche e quanto accade negli ospedali. Per dirla in altro modo, gli attori della sanità non saranno più solo ospedali e cliniche private. Fonte Sole24.com

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